Non c'era mai nulla di semplice con quella fanciulla. Infine riuscirono a sposarsi ma, buon Dio, ci volle un'eternità per andare dall'inizio alla fine della cerimonia. Ovviamente la sua sposa era l'unica responsabile dei ritardi. Si fece tanto ansiosa durante l'interminabile dissertazione del sacerdote sui meriti del santo sacramento del matrimonio che non riuscì più a stare ferma. Connor si costrinse a essere paziente e non si arrabbiò neppure un poco, anzi non apparve neppure contrariato. Soffrì piuttosto di capogiri. E lo stesso capitò agli altri. Due dei suoi uomini dovettero chiudere gli occhi per potersi mantenere in equilibrio. Sinclair era nelle stesse condizioni, e tutto perché aveva fatto l'errore di voler assecondare la sposa.
La cerimonia aveva avuto un inizio tranquillo. Quando il sacerdote aveva dato ordine agli sposi di fermarsi in piedi davanti a lui, a fianco a fianco, Brenna si era affrettata a obbedirgli. Sembrava ansiosa di collaborare, e Connor aveva supposto che avesse fretta quanto lui di concludere la faccenda.
Davvero si sbagliava.
"Signore, se i vostri uomini si mettessero a semicerchio dietro di voi, potrebbero assistere tutti a questo gioioso avvenimento."
"Siamo a posto", dichiarò il sacerdote quando gli uomini furono nella disposizione desiderata. "Signorina Brenna, siete pronta per cominciare?"
"Sì, padre."
Il prete sorrise. "Sembrate raggiante, ragazza", mormorò. Non era riuscito a reprimere quella piccola lode spontanea, ma fu pronto a cogliere l'espressione di disapprovante degli uomini. Ricordando che gli Highlander erano noti per essere molto vigili sulle attenzioni rivolte dagli altri maschi alle loro donne, capì troppo tardi che la regola valeva anche per gli uomini del clero.
Si affrettò a rimediare al danno che poteva aver fatto. "La vostra sposa si rende conto della sua grande fortuna, signore, e per questo appare raggiante. Intendevo soltanto sottolinearlo."
Connor non riusciva a capire perché il sacerdote d'improvviso fosse tanto agitato. L'assecondò solo per tranquillizzarlo, in modo che potesse procedere nel suo dovere di benedire l'unione.
Sinclair si schiarì la gola, fece il segno della croce e cominciò il suo sermone sulle responsabilità che ognuno avrebbe dovuto accettare una volta entrato nel suo ruolo di marito o di moglie.
Brenna da principio apparve serena e in qualche modo quieta, con le mani abbandonate lungo i fianchi. Connor si stancò presto di ascoltare il prete. Lei invece sembrava bere ogni parola di quell'uomo. Quando prese a dondolarsi da un piede all'altro, Connor pensò si fosse annoiata quanto lui. Poi cominciò a torcersi le mani, un segno rivelatore di guai in arrivo.
"Signorina Brenna, per favore, rivolgetevi al vostro signore mentre pronunciate i voti."
Lei non esitò a seguire le istruzioni, ma Connor vide il panico nei suoi occhi appena li sollevò a guardarlo. Il colore aveva lasciato il suo volto, e lui sperò ardentemente che non svenisse prima che il sacerdote avesse finito.
Attese che parlasse lei, ma dopo un lungo minuto di silenzio decise di intervenire. Sbrigò rapidamente il compito di promettere che l'avrebbe difesa e onorata.
Diversi uomini grugnirono la loro approvazione.
A lui non era servito che pochissimo tempo. Per lei ci volle il resto della serata.
"È il vostro turno, adesso, ragazza", la spronò il prete vedendola in silenzio. "Dovete pronunciare i voti. La vostra esitazione mi farebbe pensare che stiate cambiando idea. Potrebbe essere?"
Lei scosse freneticamente la testa. "Io lo intendo sposare, padre. Sto solo cercando le parole giuste", spiegò. "È importante che faccia le cose per bene."
Furono le ultime parole coerenti che riuscì a pronunciare per molto tempo. Cominciò ad andare su e giù nervosamente mentre si preoccupava per ogni frase che avrebbe detto. Girò diverse volte intorno al sacerdote, poi allargò il cerchio includendo tutti. Nessuno fu lasciato a supporre che cosa stesse pensando, perché camminando dichiarava ogni pensiero confuso ad alta voce. Connor sapeva che non era conscia di quel che stava facendo, e non appena rinunciò al tentativo di seguirla con lo sguardo smise di provare le vertigini.
Brenna continuò a girare senza sosta, finché Sinclair non prese a barcollare visibilmente dopo averla seguita con gli occhi per concederle tutta la sua attenzione. Spiegò che anche lei intendeva proteggere e onorare Connor, proprio come lui le aveva promesso, ma a differenza dell'uomo che stava per sposare sentiva il bisogno di soffermarsi a lungo su quelle due promesse con una serie di precisazioni. Tuttavia non arrivò a concludere alcun pensiero.
Era evidente che non si sarebbe fermata prima di aver esaurito tutto, e Connor non provò neppure a intervenire. Rilasciò i muscoli, mettendosi a braccia conserte, e chiuse gli occhi.
Il prete pensò che il suo signore si stesse annoiando, ma di tanto in tanto un rapido sorriso appariva sul suo volto, e Sinclair capì che trovava qualcosa di divertente in quel che la sua sposa stava dicendo.
Finalmente Brenna si arrestò. Connor allora aprì gli occhi e, buon Dio, scoppiò quasi a ridere. La sua dolce sposa adesso era in piedi accanto al sacerdote, l'aria soddisfatta di sé.
Sinclair colse al volo l'opportunità. Si aggrappò al braccio di lei per evitare di cadere, e anche passato il capogiro non la mollò. Intendeva tenerla per impedirle una nuova passeggiata serotina.
"Avete finito, ragazza?" chiese.
"Sì, padre."
Sinclair rivolse al suo signore un'occhiata confusa. "Allora, ha pronunciato i suoi voti?"
"Volete che li ripeta, padre?" chiese lei.
Tutti eccetto Connor gridarono all'unisono di no. Brenna fu così sorpresa da quella vigorosa risposta che spalancò gli occhi e fece un rapido passo indietro.
Il prete fu l'unico che si sentì in dovere di scusarsi. "Perdonatemi per aver alzato la voce con voi, cara signora. Non riesco a capire che cosa mi sia successo. Sono sicuro che il signore risponderà alla mia domanda."
Connor non le diede il tempo di protestare. Sostenne deciso il suo sguardo mentre
riassumeva le promesse da lei fatte.
"Mi onorerà, mi proteggerà, mi obbedirà soltanto quando riterrà che io sia ragionevole - ma non devo nutrire speranza che quel giorno arrivi mai -, cercherà di amarmi prima di essere una donna anziana, e farò meglio a tenere ben chiaro in mente che mi rispetterà a patto che io non faccia qualcosa che dimostri che non merito la sua stima, e Dio mi salvi, se dovessi perdere la sua fiducia. Ho dimenticato qualcosa, Brenna?"
"No, Connor", rispose lei. "Avete spiegato il senso delle mie promesse meglio di quanto abbia fatto io."
Il sacerdote si prese il tempo di asciugarsi la fronte, poiché il compito di sposare quella coppia si era già dimostrato un'immensa fatica. Cercò poi di immaginare come avrebbe potuto benedirli se la sposa era un passo dietro di lui e lo sposo a una buona distanza davanti. Infine risolse il dilemma agitando la mano in un ampio arco e finì con il benedire tutti.
"Ora siete marito e moglie",