L'allieva

di Alessia Gazzola

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  1. PollyM
     
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    Lallieva




    Titolo: L'allieva
    Autore: Alessia Gazzola
    Data di pubblicazione: 2011
    Prezzo: € 18,60
    Editore: Longanesi - La Gaja scienza
    Pagine: 374


    Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.



    Il marketing ha presentato questa giovane autrice come "la Patricia Cornwell italiana" (credo che di formazione sia patologa, sarà per questo...), io l'ho sentita parlare alla presentazione di Tess Gerritsen e, quanto ho trovato l'autrice americana brillante e deliziosa, la Gazzola non mi ha colpito proprio per niente - è giovane, va beh...
    Sta di fatto che il libro nel mio circuito bibliotecario ha una lista d'attesa infinita. Dunque, attendiamo e vediamo....
     
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  2. PollyM
     
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    L'ho iniziato ieri sera, insieme a un'altra amica del forum con cui andremo a commentare, ho letto solo 25 pagine perché era tardi ed ero stanchissima, ma abbastanza da farmi pensare, o meglio ricordare, quanto le apparenze ingannino ;)

    Quanto infatti mi era apparsa ... posso dire un po' "sciapa" senza voler essere cattiva? ... l'autrice quando l'avevo vista nel testa a testa con la Gerritsen (forse l'emozione?), tanto invece il suo stile non lo è per niente. E' uno stile deciso, che ha carattere e parte subito in quarta, ancora più ammirabile vista la sua giovane età.

    Sulla storia e e i personaggi, e su quanto questo stile possa adattarsi al genere che ha scelto, è davvero troppo presto per pronunciarsi.

    Ma questa è stata l'impressione iniziale :D
     
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  3. MIPIACELEGGERE
     
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    Sono arrivata a pagina 114 . Per ora non mi sembra molto giallo. Le prime pagine addirittura mi sembravano scorrere troppo in fretta. Cioè le parole facevano correre la lettura, non so spiegarmi, meglio perché è una mia sensazione.Sono una amante dei libri di gerritsen ereichs , ma a essere sincera a mala pena la posso paragonare ai ris . t89g0y
     
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  4. PollyM
     
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    Altre 25 pagine ieri sera - con tutti 'sti festeggiamenti, tra il secondogenito e Halloween stasera, vado a letto troppo tardi per riuscire a leggere di più!

    In ogni caso stavo pensando... non ricordo la Cornwell perché è troppo tempo che non la leggo, ma anche la Reichs parte abbastanza "alla lontana". Soprattutto il primo, ricordo di essere dovuta arrivare più o meno a pag. 100, per capire dove voleva andare a parare, qual era davvero "il caso".

    Anche visto il setting e la formazione comune, che la Gazzola si sia ispirata a lei?
     
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  5. PollyM
     
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    Continuo pian piano la lettura - per mancanza di tempo - ma in effetti a pag. 125 la buona impressione iniziale è un po' calata...

    Quello che all'inizio appariva uno stile "personale" ora comincia a diventare un po' lezioso e ripetitivo, soprattutto nel rapporto e nell'incontro/scontro con Claudio (che a mio avviso manca un po' di coerenza, non si capisce come si pongono questi due, l'uno nei confronti nell'altra) e nell'atteggiamento a questo punto del romanzo piuttosto disfattista della protagonista, che davvero in alcuni punti ne combina di poco credibili!
     
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  6. MIPIACELEGGERE
     
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    in effetti non quadra neanche a me. lavorando in un certo senso nell' ambiennte è ridicolamente spiegato quello che fa , o lo spieghi bene o ne fai a meno . sconclusionato ... vedo di finire . poi magari ci metteremo d'accordo per un altro
     
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  7. PollyM
     
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    Io ieri sono andata con il famoso acceleratore perché mi ha proprio stufato...
    Ieri si è persa pure un cadavere!!!!
    :senza parole:

    Mi hanno proprio stufato anche le scenette che si ripetono con Claudio, tutte uguali e schizofreniche, se posso aggiungere: lo detesta, le manca, era il suo punto di riferimento, non ha sentimenti... e allora?! che guazzabuglio!

    Il giallo è blando, il rosa è blando... rimangono solo tante chiacchiere sulla sua autostima zero. E' nata per fare il medico legale ma non sa farlo... 'sta cosa non ha proprio senso...
     
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  8. MIPIACELEGGERE
     
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    SONO arrivata oltre , ne hanno parlato male in altri gruppi- non so l' autrice cosa faccia di mestiere ma reichs e gerritsen svolgono il lavoro di cui trattano nei libri . :che rabbia:

    ci mettiamo poi d' accordo per un altro libro?
     
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  9. PollyM
     
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    No no, anche la Gazzola è medico, credo che la Allevi sia esattamente il suo alter-ego, professionalmente parlando. Ma non è neanche tanto quello il problema secondo me, e stamani sono rimasta basita quando ho visto che su anobii molti le hanno dato 4 stelline dicendo che è un ottimo esordio...

    I problemi secondo me sono vari:
    - la Gazzola sa scrivere (anche io ero rimasta piacevolmente colpita, nelel prime pagine) MA non sa raccontare storie, secondo me. Sono due cose diverse. La Adrian per esempio sa raccontare storie, tessere trame MA non è molto brava a scrivere.
    - il marketing. E' stata presentata (perché quello prob era il canale più promettente e interessante da Longanesi) come la Patricia Cornwell italiana (e presentata a Milano come spalla di Tess Gerritsen), quando il suo romanzo è sicuramente più vicino alla chick-lit, come qualcuno ha scritto su anobii, che non a un giallo, figuriamoci a gialliste "toste" come la Cornwell e la Gerritsen!
    - il ritmo narrativo (si perde, si perde! e continua a ripetere situazioni simili!) e la coerenza dei personaggi (mi sto ancora dibattendo nel dubbio se Claudio Conforti sia un personaggio positivo o negativo, perché la situazione è davvero schizofrenica!!!)

    Stasera cerco di finirlo perché voglio passare ad altro...

    Purtroppo ho letture obbligate per scadenze con la biblioteca: dopo questo per forza La cacciatrice di anime, e a seguire - magari può interessarti - La psichiatra di Wulf Dorn :) (poi a seguire ho altri due urban fantasy che attendono)
    Fammi sapere!

    Letture successive a queste più urgenti, libri che ho già in casa: un fanta-thriller, Nightside di Green, L'interprete di Sandra Brown (romantic suspense), il secondo della Robb... solo per citarne alcuni. Il resto, da prendere in biblioteca, per esempio il primo di quell'autore (psichiatra) che mi dicevi. Tutto un po' più avanti, però :)

    P.S. Presto mi arriverà dalla biblioteca Grida per me di Karen Rose, anche quello da leggere in breve tempo, quando c'è altra gente in lista d'attesa non posso rinnovare il prestito!
     
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  10. PollyM
     
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    Finito ieri sera, e nonostante abbia già scritto parecchio nei post precedenti, come al solito tiriamo le fila...


    Due stelline su anobii corrispondono a "deludente", il che ben riassume la mia impressione di questo romanzo. Non mi aspettavo chissà cosa, quindi non è una di quelle delusioni che nasce dal "non essere all'altezza delle aspettative". Anzi, l'inizio, il primissimo capitolo, mi aveva fatto ben sperare, grazie allo stile che è stato giustamente definito "fresco" dell'autrice.

    Infatti, non è che la Gazzola non sappia scrivere. Il problema è a livello di storia, di dialoghi e di coerenza dei personaggi.

    Spacciato come la risposta italiana ai romanzi su Kay Scarpetta e Temperance Brennan, tanto che a Milano la Gazzola era stata chiamata a fare da "spalla" alla Gerritsen nella sua presentazione di "Il silenzio del ghiaccio", il lettore è innanzi tutto spiazzato perché si trova di fronte a un giallo molto molto blando. Pensa allora di trovarsi di fronte a un rosa (qualcuno ha scritto: chick-lit), ma anche il rosa è pallido, pallidissimo, con situazioni in cui manca intensità, particolarità, credibilità. Poco giallo, poco rosa, tante ciance, in situazioni che oltre tutto si ripetono...

    Forse l'intento (dell'autrice, ma consapevolmente - e maliziosamente - travisato dalla casa editrice) era allora quello di creare un personaggio alla Stephanie Plum, divertente nella sua imbranataggine, e dalla personalità travolgente. Il problema è che Alice Allevi non è divertente, nella sua imbranataggine: dal perdere un cadavere al soffiarsi il naso con il fazzoletto cifrato del suo temutissimo capo, che la guarda allibito, è esasperante, poco credibile... insomma, diventa una macchietta. E' la sua cronica insicurezza e bassa autostima diventa davvero un tormentone.

    E gli altri personaggi - e i rapporti che con loro ha la protagonista - soffrono di una simile mancanza di personalità. Claudio Conforti imperversa in tutto il libro senza che il lettore riesca a capire come collocarlo: la protagonista gli si ribella, si lascia baciare da lui, ne sente la mancanza, lo descrive come il suo punto di riferimento, lo pugnala alle spalle in modo molto poco professionale, andando a sparlare di lui con un collega. E lui la sgrida, la ignora, la perdona, la bacia, la premia. Chi più ne ha, più ne metta, insomma. La natura di questo rapporto... non è dato capirla! :rinco:
    Ma il love interest della protagonista è un altro (anche se, dopo la prima notte trascorsa con lui, e l'ennesimo incontro con Claudio che domina la scena!!): Arthur, sudafricano di nascita e italiano di adozione. Di cui la protagonista (a detta sua) si innamora per il suo spirito libero, per poi trovarsi "stupita" e con il cuore spezzato perché è uno spirito libero e parte. I due dialoghi che segnano la separazione, di persona e al telefono, sono un'ammucchiata sconclusionata di banalità, in cui entrambi dicono tutto e il contrario di tutto.
    CITAZIONE
    "Arthur, ascoltami. Tu hai qualcosa, dentro, che ti divora. Vorrei avere anch'io la tua stessa forza interiore che ti spinge verso l'alto, a cercare la tua strada. Purtroppo non sono fatta come te.* E se tu andrai via... non so davvero che piega potranno prendere le cose tra di noi".

    * Ma nella pagina dopo gli dirà "Sei uno stronzo, io ho ambizione tanto quanto te"!!!
    L'incontro-chiarimento verso la fine del romanzo si riduce a due frasi che non aggiungono altro al pasticcio di cose che si erano già detti dunno


    Insomma, che dire, non ci siamo. La storia fa acqua da tutte le parti non solo perché è molto leggera. Ci sono storie leggere deliziose, nel modo in cui sono gestite. Qui non torna niente, non tornano i personaggi, non tornano le loro interazioni.
    Il giallo rimane non insoluto ma inconcluso (leggi:
    il colpevole fugge e non ci sono prove per incastrarlo
    ). Un finale strano, molto aperto, che tutto sommato non sarebbe neanche tanto male, se non fosse che Alice Allevi, dopo aver pianto (spesso letteralmente, anche di fronte ai suoi superiori) per i suoi fallimenti per tutto il romanzo, ci lascia inspiegabilmente con un'impennata quasi di orgoglio.

    CITAZIONE
    Mi domando: se nella totale illegalità e incoscienza mi muovevo già con la furbizia e l'audacia della Pantera Rosa, cosa combinerei nel caso in cui accettassi? di quali altri guai sarei capace?

     
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  11. MIPIACELEGGERE
     
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    concordo nello guazzabuglio incoordinato incomprensibile..
     
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  12. emalit
     
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    La fatica più grossa per me è stata capire la personalità dei protagonisti e dei personaggi principali, compresa quella del presunto assassino, mai chiaramente accusato, secondo me.
     
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11 replies since 7/9/2011, 21:12   122 views
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