L'Incubo

per tutti * urban fantasy, paranormal

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  1. MissMeiko
     
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    "L'Incubo" è il titolo provvisorio di questo mio romanzo paranormal.

    L'idea mi è venuta in un giorno di pioggia: osservavo dalla finestra della mia stanza la città e la mia fantasia si è scatenata. L'immagine di una ragazza che avanzava solitaria in quella pioggia torrenziale mi si è focalizzata nella mente e mi sono detta: "Cosa ci fa questa ragazza? Chi è?".

    Da qui è partita tutta una trama. Spero possa piacere.

    Buona lettura!


    Questa è la presentazione del mio romanzo breve, che pubblico a puntate in un blog a lui interamente dedicato.

    Ho deciso di postarlo anche qui nel forum per avere un riscontro.

    I capitoli sono deliberatamente corti, per non stancare gli occhi.

    Be', parto postando il prologo. Mi auguro sia di vostro gradimento!



    PROLOGO

    Albeggiava.

    Il suono scrosciante della pioggia batteva sull’asfalto. La nebbia avvolgeva la città col suo spettrale manto, mentre ella camminava lungo le vie più tortuose della periferia. Completamente nuda, solitaria, avanzava con fare flemmatico.

    Ad accompagnare la sua esile figura, i lunghi capelli ramati scompigliati dal vento.

    La ragazza procedeva come senza meta, senza patire il freddo, quasi a trovarsi nel suo elemento naturale.

    Si inoltrò sempre più verso la zona esterna della città, fino a giungere in aperta campagna, dove l’erba bagnata le si incollava alle gambe, quasi stringendole.

    La nebbia iniziava a diradarsi mano a mano che procedeva attraverso la radura.

    Come per magia parve spuntare una piccola casa di campagna ad alcuni metri di distanza da lei. Là si diresse.

    Le imposte delle finestre, governate dal furore del vento, sbattevano ora da una parte, ora all’altra. La porta dello scantinato, proprio a sinistra dell’ingresso principale, si apriva e richiudeva a intervalli irregolari.

    Ivi entrò.
     
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  2. La Vampira Ste
     
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    Bello....insolito...curioso...quando il prossimo???
     
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  3. bigfe78
     
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    interessante...................
    e mi piace anche la tua idea di fare capitoli corti bravissima!!!!
     
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  4. MissMeiko
     
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    Grazie, Ste e Bigfe. :)

    Il prossimo posso postarlo anche subito, cioè: è già scritto. Magari tra qualche giorno. . .

    @Bigfe: l'idea dei capitoli corti nasce dal fatto che io stessa sono costretta a salvare capitoli lunghi, leggerli pian piano e commentarli dopo un po'. Voglio evitare proprio questo a chi magari - boh - decide di leggere me.
     
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  5. bigfe78
     
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    infatti è una cosa stupensa anche perchè come hai scritto tu gli occhi poi si stancano e la persona magari lascia perdere............
     
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  6. MissMeiko
     
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    CITAZIONE (bigfe78 @ 25/5/2011, 13:03) 
    e la persona magari lascia perdere............

    Può capitare anche questo, sì.
     
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  7. PollyM
     
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    CITAZIONE (MissMeiko @ 24/5/2011, 20:49) 
    <i>"L'idea mi è venuta in un giorno di pioggia: osservavo dalla finestra della mia stanza la città e la mia fantasia si è scatenata. L'immagine di una ragazza che avanzava solitaria in quella pioggia torrenziale mi si è focalizzata nella mente e mi sono detta: "Cosa ci fa questa ragazza? Chi è?".

    Mi piace com'è nata l'idea. E' vero, a volte si parte da un'immagine molto precisa e particolare.

    Più un brano è corto, più le parole hanno un peso specifico elevato. E' molto più difficile "colpire" il lettore scrivendo poco che non scrivendo, per esempio 400 pagine. Per questo alcuni dei migliori autori di racconti sono dei veri "maestri".

    Detto questo, vado contro corrente e - pur riconoscendo che la brevità incoraggia la lettura (devo confessare che ancora NON ho trovato il tempo di leggere gli altri racconti postati in questa sezione :ashamed0001.gif:) - qualche riga in più non mi sarebbe dispiaciuta.

    Per esempio, perché la ragazza è nuda sotto la pioggia in città? Non è come dire "bionda" :lol:

    Posta, posta, che noi leggiamo :)
     
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  8. La Vampira Ste
     
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  9. MissMeiko
     
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    CITAZIONE (PollyM @ 25/5/2011, 15:11) 
    perché la ragazza è nuda sotto la pioggia in città?

    E' la chiave del romanzo! Cioè, se lo rivelassi subito, non ci sarebbe più nessuna storia da raccontare. Mmm, vi posto il primo capitolo. Non si capirà ancora nulla, ma almeno servirà a me per sapere quanto può invogliare alla lettura. . .


    Capitolo 1 - IL SUO NOME È THARA ESTRELLA

    «Giorgio, bisogna che uno di noi due scenda per valutare che non ci siano stati danni» urlò la signora dalla cucina, mentre preparava il caffè.

    Dalla camera da letto si sentì un grugnito.

    «Ne ero certa» sospirò la donna, alzando gli occhi al cielo. «Tocca sempre e comunque a me».

    Prese il soprabito dall’attaccapanni e, nell’indossarlo, urlò nuovamente in direzione dell’altra stanza:
    «Sto andando io, ma vedi di alzarti se senti il caffè montare».

    Il freddo pungente del mattino la colpì in pieno viso. Non c’era un filo di vento ma l’aria era rigida. La donna si strinse nel cappotto con decisione e perlustrò la zona circostante. A parte una delle persiane staccate, non le sembrò di notare nient’altro fuori posto.

    Fece per rientrare in casa, quando si accorse che la porta dello scantinato era socchiusa. Eppure era sicura d’averla serrata a dovere la sera prima, come ogni sera.

    Si avvicinò: il chiavistello era spezzato. Prese allora l’asta di una vecchia scopa abbandonata lì a terra e, brandendola, si fece strada all’interno.

    Il sole del mattino rischiarava ben bene l’intero seminterrato, illuminando ogni angolo. La donna diede prima un’occhiata intorno poi, quando si convinse di poter procedere, avanzò fino al centro della stanza.

    Tutto parve essere al proprio posto: le cianfrusaglie accatastate sugli scaffali come l’armadietto in fondo, quello che – tra le tante cose – custodiva le foto intrise di lontani ricordi.

    Allentò così il suo stato di allerta, supponendo che la colpa fosse da addossarsi alla tempesta della notte passata.

    Sarebbe rientrata in casa, se non avesse udito un sospettoso fruscio provenire da dietro l’armadietto. Vi si avvicinò, pronta a colpire con l’asta che ancora teneva tra le mani ma, alla vista di ciò che scoprì, si immobilizzò trattenendo il respiro.

    Avvolta in una coperta, se ne stava accovacciata tra il mobile e il muro una ragazza che, impaurita, la fissava.

    «Chi sei? Cosa ci fai qui?» le domandò la signora, passato lo stupore.

    La ragazza si mise in piedi. Fece per parlare ma l’altra la anticipò:
    «Ragazza mia, ma non starai per caso senza vestiti addosso?» osservò, nello scorgere che aveva i piedi nudi.

    La giovane annuì.

    «Dov’è che hai messo i tuoi indumenti?» le chiese allora, dirigendo il proprio sguardo in più direzioni, quasi a volerglieli cercare con gli occhi.

    Dal silenzio della fanciulla, temette il peggio:
    «Non sarai stata aggredita, cara!?».

    «No» sillabò con voce roca.

    «Be’, ma com’è che ti trovi qui?».

    La ragazza avanzò di qualche passo. Fuori da quel nascondiglio sentì il freddo incanalarsi in ogni parte del suo corpo, motivo per cui strinse più a sé la coperta.

    «Signora, può darmi qualcosa per vestirmi?».

    La donna le fece cenno di seguirla. Ritenne che forse sarebbe stato meglio non insistere né porle altre domande, almeno per un po’.

    Appena sul limitare della porta d’ingresso, le loro narici furono inondate dall’aroma del caffè. A rompere la quiete della casa, solo il ticchettio dell’orologio a parete, fino a quando non udirono un rumore sordo provenire dal fondo del corridoio.

    «È mio marito, cara» annunciò la donna alla ragazza, mentre la conduceva in una stanza soleggiata.

    «Questa era la camera di mia figlia. Nonostante siano passati molti anni da quando si è sposata, l’ho mantenuta intatta» sorrise. «Nell’armadio c’è una tuta, dovrebbe andarti. Se vuoi puoi provarti i jeans ma sono vecchi e be’. . . in ogni caso ti starebbero scomodi» disse con fare allusivo.

    La ragazza diede segno di comprendere. Senza biancheria intima, dei jeans le avrebbero dato fastidio.

    Rimasta da sola, aprì entrambe le ante dell’armadio. Attaccato all’anta sinistra c’era uno specchio che le restituiva la sua immagine a figura intera. Si lasciò scivolare la coperta fin sotto i piedi e si mirò, trapassando gli occhi nei suoi stessi occhi.

    Cosa ci faceva lì? Come ci era arrivata? Sapeva tutto si sé, tranne quel dettaglio. Sapeva chi lei fosse. Lei era Thara Estrella.
     
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  10. bigfe78
     
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    mi piace e mi incuriosisce al tempo stesso................voglio sapere xkè è nuda e xkè non ricorda nulla!!!!!!!!!
     
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  11. MissMeiko
     
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    -___- E' prestissimo per sapere perché è nuda! Spero che questo non renda snervante la cosa. Non abbiate paura a dirmelo, mi raccomando: ogni cosa, per negativa che sia, mi sarà utile. ;)
     
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  12. bigfe78
     
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    don't worry io non o peli sulla lingua ^_^
     
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  13. La Vampira Ste
     
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    personalmente questo racconto mi "sta prendendo" abbastanza...tutti questi quesiti che sorgono spontenei: chiè, perchè è lei, perchè è nuda, perchè non ricorda il dettaglio.....
    vai avanti mia cara!!!
     
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  14. MissMeiko
     
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    CITAZIONE (bigfe78 @ 26/5/2011, 14:56) 
    non o peli sulla lingua ^_^

    image Thank's you, baby!


    CITAZIONE (La Vampira Ste @ 26/5/2011, 15:03) 
    personalmente questo racconto mi "sta prendendo" abbastanza...tutti questi quesiti che sorgono spontenei: chiè, perchè è lei, perchè è nuda, perchè non ricorda il dettaglio.....
    vai avanti mia cara!!!

    :) Vado. . . Vado. . .
     
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  15. bigfe78
     
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    CITAZIONE (bigfe78 @ 26/5/2011, 14:56) 
    don't worry io non o peli sulla lingua ^_^

    cito me stessa x correggermi da sola, ma che cavolo ho scritto?????
    "ho" senz'acca :yoyo-emoticon-1-054.gif: eppure a scuola andavo bene in italiano :1196353938-Faccine_Eu_3D_49.gif
     
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