Citazioni dai romanzi della BDB

Le nostre frasi e "passaggi" preferiti

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  1. PollyM
     
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    Ms Ward sa scrivere, su questo non ci sono dubbi :B):

    Ha uno stile diretto, descrizioni che dicono tanto con poche parole, come dimostra l'entrata in scena di Wrath, il protagonista del primo libro, Dark Lover:
    Wrath was six feet, nine inches of pure terror dressed in leather.
    (Wrath era un metro e novantotto di puro terrore vestito di pelle)


    Inoltre, usa la lingua in modo creativo, fantasioso - tanto da essere, in alcuni punti, a mio avviso intraducibile.
    (da Lover Unbound - Jane su Vishous - SPOILER)
    SPOILER (click to view)
    Matter of fact, she and V were meeting at his penthouse toward the end of the evening. He wanted to be "worked out", as he'd put it. his eyes shining with anticipation. And she was more than willing to indulge her man.
    Abso-fucking-lutely.


    Traduzione (mia, non quella ufficiale)
    SPOILER (click to view)
    In effetti, lei e V si sarebbero incontrati nel suo attico verso la fine della serata. Voleva che lei lo "soddisfacesse", così aveva detto, gli occhi che gli brillavano di anticipazione. E lei era più che disposta ad accontentare il suo uomo. Senza il minimo cazzo di dubbio.


    L'ironia contraddistingue le sue pagine ogniqualvolta la situazione lo rende possibile, e i dialoghi sono quelli di una fuoriclasse:
    (da Lover Enshrined, ancora inedito in Italia - l'incontro tra il vampiro Rehvenge e l'angelo caduto Lassiter - sotto spoiler-tag solo perché lungo)
    SPOILER (click to view)
    "Got a problem".
    "I cant' fix your personality, sorry".
    Lassiter laughed, the sound ringing through the house like church bells.
    "No, I like myself just as I am, thank you".
    "Can't help your delusional nature, either".
    "I need to find an address".
    "Do I look like the phone book?"
    "You look like shit, as a matter of fact".
    "And you with the compliments". Rehv finished his coffee. "What makes you think I'd help you?"
    "Because."
    "You want to toss in a couple of nouns and verbs there? I'm lost".
    Lassiter grew serious, his ethereal beauty losing the SOP fuck-yourself smirk. "I'm here on official business".
    Rehv frowned. "No offense, but I thought your boss pink-slipped your ass".


    Traduzione (mia, non quella ufficiale)
    SPOILER (click to view)
    “Che cosa ti porta sulla mia proprietà?” disse Rehv, cullando la sua tazza con entrambe le mani e cercando di assorbire il suo calore.
    “Ho un problema”.
    “Non posso aggiustarti la personalità, mi spiace”.
    Lassiter rise, e il suono risuonò nella casa come campane di una chiesa. “No. Mi piaccio come sono, grazie”.
    “Non posso neanche aiutarti con le tue false illusioni.”
    “Ho bisogno di trovare un indirizzo.”
    “Ho l'aspetto di una rubrica telefonica?”
    “Hai un aspetto da schifo, in effetti.”
    “Ah, i tuoi complimenti.” Rehv finì il caffè. “Che cosa ti fa pensare che ti aiuterei?”
    “Perché”.
    “Ti dispiace aggiungere un paio di sostantivi e verbi? Mi sono perso”.
    Lassiter divenne serio, ogni traccia del suo sorrisetto sprezzante scomparsa dalla sua bellezza eterea. “Sono qui per una questione ufficiale.”
    Rehv aggrottò le sopracciglia. “Non per offendere, ma pensavo che il tuo capo ti avesse cacciato a calci in culo.”
    “Ho un'ultima possibilità di essere un bravo ragazzo”.


    Sono finalmente arrivate le traduzioni, meglio tardi che mai :ashamed0001.gif:

    Edited by PollyM - 7/4/2011, 10:39
     
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  2. bigfe78
     
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    questa è una scena di Lover Unbound in cui Jane si accinge a lavare V sul letto, xò si sente un pò in imbarazzo dalle "sue dimensioni" diciamo così
    "Dato che ha già visto quello che mi hanno fatto" disse asciutto lui, "posso solo supporre che mi stia controllando l'ombelico per vedere se è pulito come si deve". :1196353938-Faccine_Eu_3D_49.gif ogni volta che la rileggo mi fa morire!
     
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  3. PollyM
     
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    Bella e Zsadist, quasi ogni loro incontro ha delle frasi memorabili :1196528178-Faccine_Eu_3D_51.gif

    Da Lover Awakened (Porpora)...

    Uno dei primi momenti che lega Bella a Z, quando si nutre da lui

    CITAZIONE
    The instant his blood hit her tongue, she moaned in bliss. She'd fed from aristocrats before, but never from a male of the warrior class, and certainly never, ever a member of the Brotherhood. His taste was a delicious roar in her mouth, an invasion, an epic, screaming blast, and then she swallowed. The torrent of his power ripped through her, a forest fire in the marrow of her bones, an explosion that pumped into her heart in a glorious rush of strength.
    She trembled so badly she almost lost contact with his wrist and had to grab onto his forearm to steady herself. She drank in great, greedy pulls, starved not just for the strength, but for him. For this male.
    For her, he was... the one.

    Traduzione (mia, non quella ufficiale che non ho)
    SPOILER (click to view)
    "Nell'istante in cui il suo sangue le colpì la lingua, emise un gemito di beatitudine. Si era nutrita da aristocratici in passato, ma mai da un maschio della classe dei guerrieri, e sicuramente mai da un membro della Confraternita. Il suo sapore era un rombo delizioso in bocca, un'invasione, un getto epico, urlante. Poi, inghiottì. Il torrente della sua potenza la attraversò, come il dilagare di un incendio in una foresta, raggiungendo il midollo delle sue osse, un'esplosione che le pompava nel cuore come una gloriosa ondata di forza. Tremò così forte che quasi perse il contatto con il suo polso e dovette aggrapparsi al suo braccio per sostenersi. Bevve in grandi, avidi sorsi, affamata non solo della sua forza, ma di lui. Di quel maschio.
    Per lei, lui era ... l'unico".

    La prossima volta posto uno di quei "Bella moments" in cui la vampira tira fuori tutta la sua grinta. Vedere Z ammutolito ... non ha prezzo :lol:



    Da Lover revealed (Senso) - ATTENZIONE SPOILER!

    Una delle mie scene preferite in assoluto (che ho postato altrove, ma mai credo qui sul forum) - V e Butch sono una coppia straordinaria :D

    SPOILER (click to view)
    Vishous stepped in close and slid his hand from Butch’s shoulder to the back of his neck. “Your flesh”, V breathed. Then he paused, as if asking for something.
    Without thinking, Butch tilted his chin up, aware that he was offering himself, aware that he…. Oh, fuck. He stopped his thoughts, completely weirded out by the vibe that had sprung up from God only knew where.
    In slow motion Vishous’s dark head dropped down and there was a silken brush as his goatee moved against Butch’s throat. With delicious precision, V’s fangs pressed against the vein that ran up from Butch’s heart, then slowly, inexorably, punched through skin. Their chests merged.
    Butch closed his eyes and absorbed the feel of it all, the warmth of their bodies so close, the way V’s hair felt soft on his jaw, the slide of a powerful male arm as it slipped around his waist. On their own accord, Butch’s hands left the pegs and came to rest on V’s hips, squeezing that hard flesh, bringing them together from head to foot. A tremor went through one of them. Or maybe… shit, it was more like they both shuddered.
    And then it was done. Over with. Never to happen again.
    Neither of them looked at the other as V broke away… and the parting was complete and irrevocable. A path that would not be walked. Ever.


    Traduzione (mia, quella ufficiale non ce l'ho)
    SPOILER (click to view)
    Vishous si avvicinò e fece scivolare la mano dalla spalla di Butch alla sua nuca. “La tua carne”, sussurrò. Poi si fermò, come in una tacita domanda.
    Senza pensare, Butch sollevò il mento, consapevole che stava offrendo se stesso, consapevole che… oh, merda. Smise di pensare, completamente spiazzato dalle sensazioni che erano saltate fuori Dio solo sa da dove.
    Come al rallentatore, la testa scura di Vishous si abbassò e Butch sentì la barba sfiorargli morbida la gola. Con deliziosa precisione, le zanne di V premettero sulla vena proveniente dal cuore di Butch, quindi lentamente, inesorabilmente, penetrarono la pelle. I loro toraci si fusero.
    Butch chiuse gli occhi e si lasciò invadere da quelle sensazioni. Il calore dei loro corpi così vicini, il modo in cui i capelli di V cadevano, morbidi, sulla sua mascella, il movimento di un braccio possente che gli scivolava intorno alla vita. Come mosse da volontà propria, le mani di Butch lasciarono gli appigli e trovarono i fianchi di V, stringendo quella carne muscolosa, facendoli aderire uno contro l’altro, dalla testa ai piedi. Uno dei due tremò. O forse… merda, fu più un fremito che attraversò entrambi.
    E poi il contatto si interruppe. Finito. La prima e unica volta che sarebbe successo.
    Nessuno dei due guardò l’altro mentre V si allontanava… e la separazione fu completa e irrevocabile. Una strada che non sarebbe stata percorsa. Mai.



    Per finire, questa è una bellissima frase che Xhex dice a John Matthew in Lover Mine (l'ottavo libro della serie), (l'ho vista tradotta da cani in giro su FB, cercherò di fare un lavoro quanto meno dignitoso con la traduzione)

    (Ricordate, leggendo, che Xhex, in quanto sympath, è in grado di "leggere" le emozioni altrui. E che la Ward usa "maschio" invece di "uomo" perché... i Fratelli non sono uomini ma vampiri :P)

    CITAZIONE
    "No, you've got it all wrong, John". Reading his emotions, she shook her head. "You're not half the male you could be because of what was done to you. You're twice what anyone else is because you survived".

    Traduzione (mia, non quella ufficiale, che non c'è ancora in effetti :P)

    SPOILER (click to view)
    "No, ti sbagli, John". Leggendo le sue emozioni, scosse la testa. "Non sei neanche la metà del maschio che potresti essere a causa di quello che ti hanno fatto. Sei due volte ciò che tutti gli altri sono perché sei sopravvissuto".
     
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  4. bigfe78
     
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    :onioncnsmilies06cy3.gif: :onioncnsmilies06cy3.gif: :onioncnsmilies06cy3.gif: questa emoticons basta e avanza!!!
     
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  5. bigfe78
     
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    CITAZIONE
    In effetti, lei e V si sarebbero incontrati nel suo attico verso la fine della serata. Voleva che lei lo "soddisfacesse", così aveva detto, gli occhi che gli brillavano di anticipazione. E lei era più che disposta ad accontentare il suo uomo. Senza il minimo cazzo di dubbio

    possibile che non ricordi questa frase dal libro di V? :msn_red_fox_smilies-15.gif: mi sembra strano anche xkè l'ho letto talmente tante volte...........non è che x caso in italiano se la sono scordata? Mony riesci a dirmi x caso a che punto della storia si trova così vado a vedere se la trovo?
    e non mi ricordo nemmeno questa
    CITAZIONE
    Vishous si avvicinò e fece scivolare la mano dalla spalla di Butch alla sua nuca. “La tua carne”, sussurrò. Poi si fermò, come in una tacita domanda.
    Senza pensare, Butch sollevò il mento, consapevole che stava offrendo se stesso, consapevole che… oh, merda. Smise di pensare, completamente spiazzato dalle sensazioni che erano saltate fuori Dio solo sa da dove.
    Come al rallentatore, la testa scura di Vishous si abbassò e Butch sentì la barba sfiorargli morbida la gola. Con deliziosa precisione, le zanne di V premettero sulla vena proveniente dal cuore di Butch, quindi lentamente, inesorabilmente, penetrarono la pelle. I loro toraci si fusero.
    Butch chiuse gli occhi e si lasciò invadere da quelle sensazioni. Il calore dei loro corpi così vicini, il modo in cui i capelli di V cadevano, morbidi, sulla sua mascella, il movimento di un braccio possente che gli scivolava intorno alla vita. Come mosse da volontà propria, le mani di Butch lasciarono gli appigli e trovarono i fianchi di V, stringendo quella carne muscolosa, facendoli aderire uno contro l’altro, dalla testa ai piedi. Uno dei due tremò. O forse… merda, fu più un fremito che attraversò entrambi.
    E poi il contatto si interruppe. Finito. La prima e unica volta che sarebbe successo.
    Nessuno dei due guardò l’altro mentre V si allontanava… e la separazione fu completa e irrevocabile. Una strada che non sarebbe stata percorsa. Mai.

     
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  6. PollyM
     
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    CITAZIONE (bigfe78 @ 9/4/2011, 18:48) 
    CITAZIONE
    In effetti, lei e V si sarebbero incontrati nel suo attico verso la fine della serata. Voleva che lei lo "soddisfacesse", così aveva detto, gli occhi che gli brillavano di anticipazione. E lei era più che disposta ad accontentare il suo uomo. Senza il minimo cazzo di dubbio

    possibile che non ricordi questa frase dal libro di V? :msn_red_fox_smilies-15.gif: mi sembra strano anche xkè l'ho letto talmente tante volte...........non è che x caso in italiano se la sono scordata? Mony riesci a dirmi x caso a che punto della storia si trova così vado a vedere se la trovo?

    E' alla fine, quando lei (dopo l'intervento della Vergine Scriba) va a trovare Manello e lui è convinto di sognare. Mi sembra che sia nei pensieri di Jane quando si sta avvicinando alla casa...

    L'altra è nella "caverna" (come la chiamano in ita?), quando
    SPOILER (click to view)
    accolgono Butch nella Confraternita, è la descrizione del morso di V

     
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  7. bigfe78
     
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    domani controllo
     
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  8. bigfe78
     
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    per la serie un angelo un mito vi riporto alcuni scambi di battute tra Lassiter (l'angelo caduto) e Thor dal libro di Revh :risata:

    Lover Avenged pag. 140
    premessa per rendervi bene l'idea: Thor è un pò giù di tono e Lassiter cerca di spronarlo a reagire:

    Lassiter: "Allora che si fa stasera? Aspetta, lasciami indovinare, ce ne stiamo qui seduti in silenzio imbronciato. O invece no...hai deciso di cambiare programma: mettiamo il muso con accorata intensità, giusto? Brutto birbante. Non sarà troppo, questa botta di vita? un altro pò e potresti ritrovarti ad aprire un concerto rock"

    sempre Lassiter: "Domanda: quando tagliamo quello zerbino che sta crescendo sulla tua testa? Se si allunga ancora un pò dovremo falciarlo come il fieno!

    non so voi, ma io adoro Lassiter :risata:
     
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    … la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare …

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    Da Dark Lover - Un amore proibito

    E come pensi di fare? Ti presenti da lei e dici, "Ehi, lo so che non mi hai mai visto, ma io sono il tuo papà. Oh, e indovina un pò? Hai vinto la lotteria dell'evoluzione: sei una vampira. Dai, andiamo a Disneyland!"
    (Darius e Tohr al bar)

    Wrath era un metro e novantotto di puro terrore vestito di pelle

    Se si fosse trattato di chiunque altro, Wrath avrebbe usato le sue due parole preferite: vai e affanculo. Per quanto lo riguardava c'erano solo due posizioni accettabili, per un umano. La femmina supina. E il maschio a faccia in giù, morto.

    Z era un gigantesco, violento "vaffanculo" al mondo intero. Un figlio di puttana ambulante, a volte parlante e in genere imprecante, che aveva portato l'odio, specialmente nei confronti delle femmine, a livelli fino ad allora sconosciuti.

    Il sospettato entrò con passo deciso. "Dov'è Marissa?"
    "E io cosa cacchio ne so? é sparita! Qui davanti... era... la tenevo per mano e poi lei..." parlava come un idiota schizzato e decise di chiudere il becco.

    (Butch dopo che Marissa si è smaterializzata davanti a lui. Ma ve lo immaginate uno come Butch che balbetta!!! :risata: :risata:)

    Wrath: “Beth torna da me. [...] Non morire, maledizione! Io ti amo, accidenti a te, non arrenderti! [...] Beth! Io non ti lascerò andare! Ti seguirò anch'io piuttosto che lasciarti...”

    Wrath: "Mi piacerebbe poter vedere bene la tua faccia. Almeno una volta, mi piacerebbe..."
    Beth: "Ti dirò io quello che vedresti... Io ti amo. E' questo quello che vedresti."

    Edited by Pau_7 - 22/4/2013, 20:03
     
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    Da Lover Eternal - Un amore immortale

    R: Ci porti un Chicken Alfredo. Una tagliata New York, al sangue, e un cheeseburger, al sangue anche quello. Una doppia porzione di patatine fritte. E dei nachos. Si voglio i nachos con sopra di tutto. Doppia porzione anche di quelli, okay?
    Cameriera: Tutta questa roba è per lei e per sua sorella?
    R: No, soltanto per me. E lei è la ragazza con cui sono uscito stasera, non mia sorella...

    R: Che cos'altro fai nel tempo libero? Passatempi? Interessi?
    Mary: Mi piace cucinare
    R: Sul serio? A me piace mangiare

    Lei trattenne il respiro. Dio, quei suoi occhi scintillavano di nuovo. Così brillanti, così azzurri, di un azzurro infinito, come il mare. Un oceano in cui nuotare. In cui annegare. In cui morire.

    M: Senza offesa, Hal, ma ci saranno almeno centomila donne qui in città, pronte non solo a lasciarti entrare in casa loro, ma anche a portati a letto. Perchè non vai a cercare una di loro e mi lasci in pace?
    R: Loro non sono te.

    Si voltò a guardarla. E si rese conto che era pronto a uccidere chiunque avesse provato a toccarla, a stare con lei, ad amarla.

    Hal era... la morte. La morte in una splendida confezione regalo.

    Lei lo fissò: "Perchè mi stai fancedo questo?"
    Lui alzò le spalle. "Perchè ti amo."
    "Come scusa?"
    "Ti amo."


    R: So tutto di te, e tutto ciò che vedo è bellissimo. Tutto ciò che vedo è mio.
    M: Io non sono tua.
    R: E va bene. Se non posso averti vorrà dire che sarai tu ad avere me. Serviti pure. Prendimi. Tutto quanto, una parte, un pezzettino, quello che vuoi tu. Però ti prego, prendi almeno qualcosa di me.
    M: Non hai paura di soffrire?
    R: No. Ma ti dirò cosa mi spaventa da morire. Perderti.

    Tohrment infilò la mano nel giubbotto di pelle e prese il telefonino.
    "Si. Eh? No, sono proprio qui davanti a lui." Un sorrisetto gli increspò le labbra. "Ci stiamo ancora pensando. Si, glielo dirò. Ahahah. Va bene, lo farò. Si, farò anche questo. Wellsie, io... lo so. Senti, non volevo lasciarlo fuori... non succederà più. Promesso. No... Si, davvero, io... Ah-Ah. Scusami, leelan."
    Era sua moglie, pensò John. Stava dando una bella lavata di capo a quel duro da paura. E lui incassava senza fiatare.
    "Okay. Ti amo. Ciao." Tohr chiuse la comunicazione e si mise il cellulare in tasca.


    Il mio gemello non è "rotto". E' distrutto, rovinato per sempre. Capisci la differenza? Se uno è rotto si può ancora sperare di aggiustarlo, ma se è distrutto l'unica cosa che si può fare è aspettare di seppellirlo.

    V: Non sei mai stato un tipo possessivo, almeno fino a ora.
    R: Perchè non ho mai avuto niente che valesse la pena possedere.

    Possedeva il genere di acume che di solito, in un vampiro, escludeva tutte le doti mondane; con V, invece, ti beccavi il pacchetto completo. Era sexy, onniscente, forte, il genere di maschio che ti faceva venir voglia di mettere al mondo un bambino solo per tramandare il patrimonio genetico del padre.

    "Bizzarro? Dormo in una casa piena di vampiri. Mi sono innamorata di un..."
    Si interruppe di colpo.
    Oh, Dio. Che cosa le era appena uscito di bocca?
    Rhage sollevò il busto dal letto, torcendosi per poterla guardare. "Che cosa hai detto?"
    Non era sua intenzione che accadesse, pensò Mary. Nè l'innamoramento nè quella rivelazione.
    Ma non intendeva rimangiarsi nessuna delle due cose.
    "Non ne sono sicura", mormorò, ammirando la forza bruta delle spalle e delle braccia di Rhage. "Ma credo che fosse una cosa tipo 'Ti amo'. Si, proprio così. Io, ehm, io ti amo."
    Che pena. Poteva fare molto meglio di così.
    Gli prese la faccia tra le mani, gli stampò un bel bacio sulla bocca e lo guardò dritto negli occhi.
    "Ti amo, Rhage. Ti amo da impazzire."


    R: Non c'è nulla che non farei per Mary, nulla che non sia disposta a sacrificare

    Infine, ecco a voi tutta la scena del rytho! Mi ha fatto venire i brividi!!
    "Potete dare inizio al rituale", annunciò la Vergine Scriba.
    I fratelli si allinearno, i corpi nudi lucidi di potenza, i volti tesi e concentrati. Wrath prese la frusta dalle mani di Phury e avanzò per primo. A ogni suo movimento, le catene della sferza tintinnavano con la dolcezza di un cinguettio di uccelli.
    "Fratello", disse piano il re.
    "Mio signore."
    Rhage teneva gli occhi fissi nei suoi occhiali da sole, mentre Wrath faceva roteare la frusta tracciando un ampio cerchio nell'aria per accrescere lo slancio. Un suono simile a un ronzio partì dal basso e poi salì in un crescendo finchè la sferza scattò in avanti, fendendo l'aria. Le catene colpirono il petto di Rhage e le punte chiodate gli arpionarono la carne lasciandolo senza fiato. Il vampiro strinse più forte i pioli, a testa alta, mentre la vista gli si annebbiava per un attimo.
    Fu poi il turno di Thor. La sua sferzata gli tolse il respiro, piegandogli le ginocchia. Quindi toccò a Vishous e a Phury.
    Ogni volta Rhage incrociò gli sguardi addolorati dei fratelli nella speranza di alleviare la loro angoscia, ma quando Phury si voltò per tornare al suo posto Rhage non ebbe più la forza di tenere la testa dritta. La lasciò ricadere sulla spalla e così facendo vide il suangue che gli colava sul petto, sulle cosce e sui piedi. Sul pavimento si stava formando una pozza che rifletteva la luce delle candele e la vista di quel lago rosso lo lasciò frastornato. Deciso a stare in piedi, si puntellò sui gomiti in modo che fossero le giunture e le ossa, più che i muscoli, a sostenerlo.
    Ci fu una pausa e lui capì che era in corso una qualche discussione. Dovette battere le palpebre più volte prima di riuscire a vedere quello che stava succedendo.
    Phury porgeva la frusta al suo gemello, il quale arretrava apparentemento atterrito. Col respiro affannoso, Zsadist teneva le mani alzate e strette a pugno, i piercing ai capezzoli riflettevano la luce delle candele. Aveva il colore della nebbia, la pelle grigiastra e lucida in modo innaturale.
    Parlando con calma, Phury cercava di afferrargli il braccio. Zsadist girava selvaggiamente su se stesso, ma l'altro non gli dava tregua. Mentre si muovevano in quella sorta di danza macabra, le cicatrici delle frustate che coprivano la schiena di Z seguivano i fremiti dei suoi muscoli.
    Così non si andava da nessuna parte, pensò Rhage. Zsadist era prossimo a un attacco di panico, come un animale con le spalle al muro. Doveva pur esserci un altro modo per entrare in contatto con lui.
    Inspirando a fondo, Rhage aprì la bocca. Non ne usc' niente. Ci riprovò di nuovo.
    "Zsadist..." La sua voce flebile attrasse gli occhi di tutti verso l'altare. "Fai quello che devi fare, Z... Io non posso... non ce la faccio a reggere ancora per molto."
    "No..."
    Phury lo interruppe, brusco. "Devi farlo..."
    "No! Levati dai piedi, cazzo."
    Zsadist si lanciò verso la porta, ma la Vergine Scriba lo precedette, costringendolo a fermarsi di colpo per non travolgerla. In trappola davanti a quella figura minuscola, il vampiro cominciò a tremare da capo a piedi. Lei gli disse qualcosa, ma parlava a voce troppo bassa perchè Rhage, con la mente offuscata dal dolore, riuscirre a decifrare le sue parole.
    Alla fine la Vergine Scriba fece un cenno a Phury, il quale le portò la frusta. Lei la impugnò, prese la mano di Z e gli mise nel palmo il manico rivestito di cuoio. Poi indicò l'altare e Zsadist chinò il capo, affranto. Un attimo dopo avanzò, malfermo sulle gambe.
    Quando Rhage lo vide, fu quasi sul punto di suggerire che un altro prendesse il suo posto. Gli occhi neri di Zsadist erano sgranati al punto che le iridi erano circondate da un mare di bianco, e il vampiro continuava a deglutire a vuoto come se stesse soffocando un urlo nel petto.
    "Va tutto bene, fratello", mormorò Rhage. "Però adesso devi portare a termine il lavoro. Subito."
    Zsadist ansimava, barcollando, e il sudore gli colava negli occhi e lungo la cicatrice che gli sfregiava il volto.
    "Fallo."
    "Fratello", sussurrò Zsadist alzando la frusta sopra la spalla.
    Non la fece roteare per farle acquistare velocità; a quel punto, probabilmente, non sarebbe stato neanche in grado di coordinare i movimenti del braccio. Però era forte, e la sferza fendette l'aria con un sibilo. Le catene e i pendagli chiodati si abbatterono fulminei sullo stomaco di Rhage, coprendolo di striature rosse.
    Le ginocchia cedettero sotto il suo peso e il vampiro cercò di puntellarsi sulle braccia, ma scoorì subito che anch'esse si rifiutavano di sorreggerlo. Cadde in ginocchio, i palmi atterrarono nel suo stesso sangue.
    Ma almeno era finita. Inspirò a fondo, più volte, deciso a non perdere conoscenza.
    All'improvviso nel santuario risuonò una sorta di raschio, come quando il metallo sfrga contro un altro metallo. Rhage non vi prestò molta attenzione. Era troppo impegnato a convincere il suo stomaco che i conati di vomito non erano un piano poi così geniale.
    Quando si sentì pronto si trascinò a quattro zampe intorno all'altare, riprendendo fiato prima di affrontare i gradini. Alzando lo sguardo vide che i fratelli si erano rimessi in fila. Si sfregò gli occhi di fronte alla scena che gli si presentò davanti, sporcandosi tutta la faccia di sangue.
    Questo non faceva parte del rituale, pensò.
    Ogniuno dei fratelli stringeva nella mano destra un pugnale nero. Wrath diede inizio al canto e gli altri lo imitarono finchè le loro voci furono alte grida che riecheggiavano per tutto il sancta sanctorum. Il crescendo non si fermò finchè si ritrovarono quasi a urlare a squarciagola, poi le voci ammutolirono di colpo.
    All'unisono i fratelli si passarono i pugnali sul petto.
    Il taglio di Zsadist fu il più profondo.
     
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  11. La Vampira Ste
     
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    :imbarazzo: :che visione: NO COMMENT!!!
     
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    … la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare …

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    Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti

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    Da Lover Awakened - Un amore impossibile

    Vista la sua reputazione, poi, Jack lo Squartatore sembrava un boy scout.

    Il giracollo di brillantini apparteneva a Bella. [...] I diamanti erano eterni, giusto? Duravano per sempre. Proprio come i ricordi che lui aveva di Bella.

    Soffocata dalla paura, la sola cosa che la sosteneva era il pensiero di stare in quella stanza e di dormire per qualche altro giorno con Zsadist. Lui era il freddo che l'aiutava a condensarsi, a riprendere forma, e il caldo che le impediva di tremare.
    Era il killer che la faceva sentire al sicuro.


    Bevve avidamente, a grandi sorsate, affamata non solo della forza che le stava trasferendo, ma di lui, di quel maschio.
    Per lei, lui era... l'unico.


    Sarebbe riuscito a farlo? si chiese. A stare così vicino a una femmina? Oppure gli sarebbe mancata l'aria e sarebbe stato sopraffatto da una paura ancora più grande?
    Con Bella forse poteva farcela.


    Bella lo teneva prigioniero. In catene. Lo teneva legato con la bellezza del suo corpo, con la gentilezza del suo cuore e con la malriposta chimera dell'amore che brillava nei suoi occhi color zaffiro.
    In trappola... Era proprio in trappola.


    V: Adesso la senti quella forza irresistibile, Z? Senti l'urgenza di difendere il tuo territorio? Ormai sei legato a Bella. [...] La strada per uscire dall'inferno ti sta aspettando. Lei è in fondo al corridoio. Vai da lei. Starete meglio tutti e due. [...] Lei può guarirti.

    Amava sentire quella bocca sulla sua, amava vedere quel viso così vicino al suo, amava sentire il respiro di lei nei polmoni, amava... Bella? Era successo questo durante la notte? Si era innamorato?

    B: Com'era stato? Negli ultimi cinque mesi era stato un idiota con un pensiero fisso.

    "Io... Che cosa stai dicendo, Zsadist?" balbettò, anche se aveva sentito ogni parola.
    Lui abbassò di nuovo lo sguardo sulla matita che aveva in mano, poi si voltò verso il tavolo. Prese il quaderno a spirale, cambiò pagina, si chinò e scrisse faticosamente per qualche minuto. Poi strappò il foglio.
    Gli tremava la mano quando lo porse a Bella. "E' tutto pasticciato."
    Lei prese il foglio. In uno stampatello infantile e stentato c'erano scritte tre parole: IO TI AMO
    Bella strinse le labbra con le lacrime agli occhi. La calligrafia diventava sempre più incerta prima di sparire.
    "Forse non riesci a leggere quello che c'è scritto", disse Zsadist con un filo di voce. "Posso scriverlo da capo."
    Lei scosse la testa. "Si legge benissimo. E'... bellissimo."
    [...] Bella si premette il foglio sul cuore, poi si gettò verso di lui; nello slanciò andò a sbattere contro il suo petto facendolo incespicare all'indietro. Quando Zsadist la strinse tra le braccia, esitante, quasi non capisse cosa Bella stesse facendo o perchè, lei scoppiò a piangere senza ritegno.
    [...] "Non volevo farti pian..."
    "Oh, Dio... Zsadist, ti amo."
    Lui sgranò gli occhi incredulo, tanto che le sopracciglia quasi sfiorarono l'attaccatura dei capelli. "Cosa...?"
    "Io ti amo."
    "Dillo ancora."
    "Ti amo."
    "Ancora... per favore", sussurrò Zsadist. "Ho bisogno di sentirlo dire... ancora."
    "Ti amo."
     
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  13. PollyM
     
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    Zsadist is the best!!!! :ormoni fuori: :che visione:

    Appena ho un minuto contribuisco anch'io con qualche citazione da Lover at last :D :yuppiiiiii:
     
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    Da Lover Revealed - Un amore violato

    Quando sto sdraiata accanto a te, quando respiro il tuo odore, quando sento la tua voce, so tutto quello che c'è da sapere. Tu sei il compagno che desidero, ecco chi sei.

    Poi la voce di Vishous risuonò nello spazio che separava le loro due facce, strozzata, sostenuta da un respiro affannoso, disperato. "Tu sei l'unico amico che ho. Non sarai mai mio nemico."

    Mentre si guardavano negli occhi, Butch ebbe una folgorazione, nel suo cervello di gallina balenò un pensiero fulminante: lui amava quella donna. L'amava da morire.
    E voleva che lei lo sapesse.


    M: Sono così arrabbiata con te, in questo momento. Sei uno sciocco arrogante e presuntuoso che mi spezzerà il cuore.
    B: Sono un uomo che vuole prendersi cura della sua donna.
    M: Appunto, quello che ho detto io... un maledetto sciocco.

    "Cosa stavi per dire, prima?" sussurrò nella penombra.
    "Vuoi diventare mia moglie?"
    Lei alzò la testa. Gli occhi nocciola di Butch erano serissimi. Marissa ebbe la sensazione che stessero pensando tutti e due la stessa cosa: perchè avevano aspettato tanto?
    La risposta le uscì in un sospiro. "Si..."
    Butch la baciò teneramente. "Voglio sposarti in tutti e due i modi. Prima secondo il vostro rito e poi in una chiesa cattolica. Ci stai?"
    Lei toccò la croce che aveva al collo. "Assolutamente si."


    Gesù Cristo... lui non era figlio dell'Omega. Vero?
    "No", disse V. "Non sei suo figlio. Lui vuole credere che sia così. E vuole fartelo credere. Ma ciò non significa che sia vero."
    Ci fu un lungo silenzio. Poi Butch sentì sulla spalla la mano di Rhage. "E poi non gli assomigli neanche un pò, non vedi? Si, insomma... tu sei questo bel fustaccione irlandese mentre lui è... uno schifo, peggio dei gas di scarico degli autobus."
    Butch guardò Hollywood. "Tu sei tarato, lo sai, vero?"
    "Si, però ti stò simpatico, giusto? E dai, lo so che hai un debole per me."
     
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    Da Lover Unbound - Un amore indissolubile

    All'improvviso, e contro ogni logica medica, gli occhi dell'uomo si aprirono e la fissarono.
    Jane si ritrasse di scatto. Dio buono... le iridi avevano lo splendore incolore dei diamanti, il loro fulgore le ricordava la luna d'inverno in una notte senza nubi. Per la prima volta in vita sua rimase paralizzata dallo sconcerto. Avvinti da quello sguardo, era come se chirurgo e paziente fossero legati fisicamente, uniti, intrecciati, indivisibili...


    Ci fu un attimo di silenzio. Poi, in tono aspro, l'uomo a cui lei aveva salvato la vita pronunciò quattro parole che cambiarono tutto... cambiarono la sua vita, cambiarono il suo destino:
    "Lei. Viene. Con. Me."


    P: Forse gli assorbenti le servono per qualcos'altro.
    Z: Ah, certo. Giusto. Perchè quella roba è multiuso. Come i cotton fioc e roba del genere...

    V battè le palpebre incredulo.
    Sono innamorato, pensò guardandola. Sono perdutamente innamorato.

    Lei si schiarì la gola. "La verità è che l'istinto di conservazione è un'ottima cosa, e dovrebbe guidare tutte le mie reazioni."
    "E non è così?"
    "Non... sempre. Con te, non sempre."
    Lui abbozzò un pallido sorriso. "Allora, per una volta nella vita, sono felice di essere diverso."
    "Ho paura."
    Lui tornò subito serio, puntando gli occhi fulgidi come diamanti in quelli di lei. "Non devi. Non ti farò alcun male. E non permetterò a nessun altro di fartene."


    "Jane?"
    "Cosa?"
    "Tu mi piaci. Molto. Dovevo dirtelo."
    Lei battè le palpebre un paio di volte. Poi si schiarì di nuovo la gola.
    Cavolo, com'era carina quando arrossiva.

    Non era mai stato tanto concentrato, mai lo scopo della sua vita era apparso più chiaro: la sua unica priorità era proteggere Jane, la sua vita, la sua salute e la sua sicurezza, e la forza con cui seguiva quella direttiva lo faceva sentire completo, appagato.
    Lui era quello che era per lei.
    Nel poco tempo che avevano trascorso insieme, Jane si era imposta al suo cuore, spodestando Butch e insidiandosi a pieno titolo in quella camera segreta al centro del suo petto. Ed era giusto così. Era quello il suo posto.


    Quella era "cioccolata da vita reale". Il tipo che offri a una persona amata perchè non ti viene in mente niente di meglio da fare, e tutti e due state da cani. Era il tipo di cioccolata che mescoli con un nodo allo stomaco, la bocca secca e pensando seriamente di scoppiare a piangere, ma poi ti trattieni perchè sei troppo maschio per cedere al una debolezza del genere.
    Il tipo di cioccolata che prepari con tutto l'amore che non hai manifestato e che forse non potrai mai esprimere a parole, perchè ti mancherà la voce o l'occasione per farlo.


    Ti amo. E continuerò ad amarti anche dopo che avrai dimenticato che esisto.

    Cose normalissime, che la gente faceva ogni giorno in tutto il mondo, vampiri e umani indifferentemente. [...]
    Cosa non avrebbe dato per vedergliele fare almeno una volta.
    Meglio ancora, voleva farle insieme a lei. Ciascuno davanti al proprio lavandino. Magari avrebbero litigato perchè lui aveva lasciato cadere il filo interdentale mezzo fuori dal cestino dei rifiuti, invece di infilarlo bene dentro.
    La vita. Insieme.


    Bella a Phury: Non cercare di apparire ignobile. Non funzionerà. Sei un guerriero di valore, che ha sacrificato molto per i suoi fratelli. Probabilmente troppo. Un guerriero che si è privato di una gamba per salvare il suo gemello, che ha combattuto valorosamente per la sua razza, che sta sacrificando il suo futuro per la felicità di suo fratello. E' difficile essere più nobile di così.

    L'amore è qualcosa per cui vale la pena sacrificarsi. Anche se non è il tuo.

    Senza un'altra parola si smaterializzò per tornare alla vita che gli era stata data, la vita che stava conducendo... la vita che adesso, per la prima volta, era grato di avere ricevuto.
     
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15 replies since 9/1/2011, 21:01   237 views
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