Perché "Le nostre storie"?

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  1. PollyM
     
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    Benvenuti sul forum “Le nostre storie” :D


    Il perché del nome è semplice.
    Nostre sono le storie che scriviamo (spero che si uniscano a noi altri autori, oltre a me e a Virginia, e magari anche qualcuno di voi si diverte a scrivere, per se stesso o per gli amici) ma diventano un po’ “nostre” anche le storie che leggiamo e che sanno trascinarci nel loro mondo. Perché ci danno piacere, ci divertono, ci appassionano, ci fanno stare con il fiato sospeso, ci fanno piangere. Insomma, perché entrano nelle nostre vite e un po’ ci cambiano, ci fanno crescere, ci fanno capire qualcosa.

    Forse può sembrare più insolito l’aver unito fantasy/urban fantasy da un lato e thriller/polizieschi dall’altro. In realtà non lo è. Per diversi motivi.

    Perché sono, a mio avviso – e credo di non essere l’unica a pensarlo – le “storie” più intriganti in circolazione, le più adrenaliniche. Lotta con la spada il guerriero che cavalca le terre più o meno note dei mondi fantasy, con le nude mani, mosse ju-jitsu o il pugnale il vampiro nei vicoli bui delle città in cui sono ambientati gli urban fantasy, con l’intuito e la pistola il poliziotto che deve scovare e battere un assassino. A tutti i protagonisti di questi romanzi serve arguzia, ingegno, coraggio, forza, perseveranza. Di solito anche un gran cuore.

    E perché, per chi le scrive, si tratta in entrambi i casi del tipo di palcoscenico ideale per mettere i protagonisti sotto pressione, per spingerli al limite. Per presentare situazioni insolite, pericolose, estreme. Ed è nelle situazioni estreme che viene fuori l’essenza delle “persone” – nella vita reale così come nelle storie.

    Dunque, sia che amiate entrambi, come nel mio caso, sia che sul comodino abbiate una collezione di vampiri e mutaforme o che le sfide che preferite siano quelle tra poliziotti e killer seriali, siete nel posto giusto. Ci piacciono i colpi di scena e l’adrenalina, in questo mondo o “negli altri”, ma li vogliamo scritti bene e in modo coerente. Giusto?

    Un ultimo pensiero. Spesso la letteratura di genere viene un po’ vista come di “serie B”. Quelli tra voi che mi conoscono sanno quanto io lotti contro questo pregiudizio e per la dignità di tutte le storie proprio in quanto… storie. Lo storytelling è tradizione nobile e antica, è intrattenimento – e non c’è niente di male in questo – ma allo stesso tempo può anche essere qualcosa in più. Perché ci sono polizieschi più veri e intensi di volumi che hanno velleità letterarie o di critica sociale, e vampiri psicologicamente più approfonditi e più coerenti dei protagonisti di storie “realistiche”.

    Virginia, hai qualcosa da aggiungere? Qualcun altro? Che ne pensate?

    Da parte mia, di nuovo benvenuti e … ci leggiamo in giro :D

    PollyM / Monica
     
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0 replies since 5/1/2011, 23:40   64 views
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